Il commercialista Advisor come tramite per accedere al credito

Le aziende affrontano continue sfide in un contesto economico complesso e con un credit crunch che non ha mai allentato la sua morsa, penalizzandole. Alla difficoltà di accesso al credito si aggiunge il perdurare della stagnazione economica che rende difficile incassare il fatturato con conseguente carenza di liquidità. In questo panorama le PMI non crescono come dovrebbero, anche se sono apparsi all'orizzonte canali di finanziamento alternativi alla banca come il P2P Lending o gli investimenti in startup in cambio di quote societarie. Questa complessità richiede che il commercialista svolga un nuovo ruolo come Rating Advisory per supportare l'accesso al credito e gestire gli aspetti di finanza aziendale.

 

Rating Advisory: la nuova attività del professionista

Ottenere un prestito dal tradizionale canale bancario diventa più facile se il commercialista advisor si occupa della pianificazione economico-finanziaria della PMI. A questo proposito, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, in un lavoro congiunto con la Fnc, ha pubblicato il documento "Rating advisory e pianificazione finanziaria alla luce dell'evoluzione del quadro regolamentare: il nuovo rapporto banca-impresa e il ruolo del commercialista", in cui vengono indicate le modalità di accesso al credito in riferimento al rating e il conseguente bisogno di una adeguata pianificazione finanziaria. Ma vediamo quali sono le attività di Rating Advisory che il professionista è chiamato a svolgere:

 

  • Analisi della documentazione al fine di interpretare i dati degli ultimi esercizi per valutare il rischio di impresa
  • Business Planning
  • Monitoraggio periodico con consulenza e assistenza continuative
  • Attività di reporting

 

Dopo Basilea 3: la necessità di migliorare il rating

Per accedere al credito presso le Banche, le PMI si trovano a fare i conti con il proprio rating bancario, in base al quale sono definite la solvibilità e il livello di affidabilità. Se il bilancio è buono, l'impresa è considerata affidabile ed è quindi più facile ottenere il prestito ma, se si ravvisano delle difficoltà, il profilo di rischio non consente il finanziamento. Purtroppo il confine tra essere giudicati una buona impresa o meno (anche nel caso di fatturati notevoli) è sottile. Le aziende, inoltre, si trovano ad affrontare difficoltà che comprendono il costo del denaro: infatti se la banca assume un impegno a rischio, la remunerazione chiesta è più elevata. 

 

​​La soluzione dei software Zucchetti

​​​​​Da questo breve excursus si capisce facilmente che la competenza in finanza aziendale del commercialista che assiste e supporta la PMI è fondamentale. Ma è altrettanto necessario che il professionista sia dotato di specifici  strumenti che lo aiutino a monitorare l'assetto dell'azienda e facilitino la redazione del business plan, gli approfondimenti relativi alle attività economico-finanziarie e quelle di reporting. L'obiettivo è rendere migliori i rapporti tra PMI e banche e ottenere condizioni migliori, ma anche scegliere altri partner finanziari, alternativi o complementari al sistema bancario. Con Digital CFO di Zucchetti è possibile analizzare e valutare la condizione finanziaria-patrimoniale, predisporre un sistema d'allerta per prevenire la crisi d'impresa e ottenere un Rating positivo dagli istituti di credito.