Il Decreto Legislativo n. 14 del 12.1.2019, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, ha introdotto alcune modifiche in merito agli strumenti di regolazione della crisi e dell'insolvenza. Innanzitutto, ha definito le norme relative al piano attestato di risanamento, alla procedura da sovraindebitamenti, agli accordi aventi ad oggetto la ristrutturazione del debito e al concordato preventivo. Inoltre, ha fornito debite indicazioni sulla nuova procedura dell'allerta e della composizione assistita della crisi. L'obiettivo è mettere a disposizione delle aziende uno strumento di diagnosi precoce in grado di smascherare un possibile stato di difficoltà. Allo stesso momento si propone come soluzione a salvaguardia della capacità imprenditoriale rivolgendosi alle realtà che vedono come unica strada il fallimento d'impresa.

La capacità predittiva degli indicatori nella valutazione della crisi aziendale

Il nuovo Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza approvato con il D.L. n. 14 del 12 gennaio 2019, emanato in attuazione alla Legge 19 ottobre 2017, n. 155, rivede completamente l'impianto normativo a cui le aziende hanno fatto riferimento fino ad oggi, semplificando le procedure ma soprattutto introducendo sistemi di allerta per segnalare l'insorgenza di eventuali crisi aziendali. Il fine è evitare il fallimento utilizzando sistemi di rilevazione tempestivi e valutando gli indicatori in modo da permettere alle aziende in difficoltà di ristrutturarsi.

Il codice sulla crisi di impresa: una chance per le aziende in difficoltà Il codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza nasce col preciso scopo di attuare un pieno e definitivo superamento della vetusta legge fallimentare. Esso include, tra l'altro, le norme sul sovraindebitamento del privato previste dalla L. 3/2012, con sensibili miglioramenti a favore dei soggetti destinatari e cioè privati, titolari d'azienda, gruppi di imprese e commercianti.